mercoledì 21 luglio 2010

MOZIONE DEL CONSIGLIO DI DIPARTIMENTO DEL DEIS

Rende, 14 luglio, 2010
MOZIONE DEL CONSIGLIO DI DIPARTIMENTO DEL DEIS (DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA,
INFORMATICA E SISTEMISTICA) DELL’UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA
I professori e ricercatori della Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica dell’Università
della Calabria,
- visto il testo della manovra del DL 31 maggio 2010 n.78 "Misure urgenti in materia di
stabilizzazione finanziaria e di competitività economica",
- visto il contenuto del DDL 1905/09 attualmente in discussione in Parlamento,
- visti i documenti espressi da numerose Facoltà d’Ingegneria, quali: la II Facoltà d’Ingegneria
dell’Università di Bologna, la Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Cassino, la I e la II
Facoltà d’Ingegneria Del Politecnico di Bari, la Facoltà d’Ingegneria della Federico II di
Napoli la Facoltà d’Ingegneria della seconda Università di Napoli, la Facoltà d’Ingegneria
dell’Università di Padova, il Politecnico di Torino, la Facoltà d’Ingegneria dell’Università di
Parma, la Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Salerno, la Facoltà d’Ingegneria
dell’Università del Sannio.
Sottolineano
- il ruolo cruciale svolto dai Ricercatori all'interno delle Università, sia per le attività di
ricerca, sia per quelle didattiche,
- che, a causa del sottodimensionamento del personale docente, le attività didattiche affidate
ai ricercatori vanno ben oltre i compiti istituzionali (specificati nel DPR 382/80),
- che allo stato attuale manca uno stato giuridico dei ricercatori con l'esplicito riconoscimento
dei loro diritti e dei doveri,
- che l'estrema carenza di occasioni concorsuali ha determinato, negli anni, un forte
sentimento di scoramento e demotivazione nella categoria dei docenti.
evidenziano che:
1. I docenti universitari chiedono di essere sottoposti a meccanismi seri di valutazione del
merito e non vogliono sottrarsi a sacrifici e misure anche severe purché eque. Le misure
previste per i docenti universitari, che già dalle statistiche OCSE risultano tra i meno
remunerati d'Europa, sono invece inique, punitive e di una entità inaudita;
2. Il ddl Gelmini di riforma dell'università, qualora approvato dal Parlamento, stravolgerebbe la
natura e l'autonomia del sistema universitario pubblico del Paese, senza risolvere nessuno
dei suoi problemi, che pure chiedono di essere superati;
3. Il ddl Gelmini restringe in modo inaccettabile le prospettive di avanzamento di carriera,
mediante concorsi pubblici, di ricercatori e professori associati, in particolar modo per gli
attuali ricercatori a tempo indeterminato. Per i giovani non ci sarà accesso alla carriera
universitaria nei prossimi anni;
4. La manovra proposta dal governo riduce ulteriormente ed in maniera sensibile le risorse
destinate all'Università e quindi alla ricerca e alla formazione, fondamentali per lo sviluppo
culturale, economico e sociale di un Paese civile;
5. la manovra non sana per nulla il pesante taglio ai finanziamenti per l'università operato dalla
ben nota Legge 133/08, per cui le risorse che si libereranno per effetto del turn-over nei
prossimi anni, durante i quali un numero estremamente elevato di docenti verrà collocato a
riposo, dovrà essere impiegato dalle Università per porre rimedio ai tagli e si determinerà
così una perdita secca di posti di ruolo che, insieme alla drastica riduzione dei fondi, porterà
al sostanziale azzeramento delle opportunità di investimento e di inserimento e progressione
di carriera per il personale docente.
Alla luce di queste considerazioni I professori e ricercatori del Dipartimento di Elettronica,
Informatica e Sistemistica dell’Università della Calabria
chiedono con forza
una revisione del DDL 1905/09 e della Manovra Finanziaria che prenda in particolare considerazione
i seguenti elementi, ritenuti di importanza fondamentale per il futuro dell'Università Pubblica:
1. l'utilizzo sistematico di una valutazione nazionale dei meriti scientifici e didattici come
metodo prevalente della distribuzione delle risorse;
2. un assetto gestionale degli Atenei più partecipato dalle componenti universitarie ed un
maggior equilibrio nella distribuzione delle responsabilità di gestione fra CdA, Rettore e
Senato Accademico di quanto previsto dal ddl Gelmini;
3. l'eliminazione dei tagli indifferenziati al finanziamento degli atenei;
4. la previsione, fin da subito, di un flusso di risorse costante che permetta il bando, nei
prossimi anni, a ritmi certi, di: a) un numero significativo di posti di Ricercatore, in modo da
poter inserire forze nuove e giovani nel sistema; b) un numero congruo di posizioni da
Professore Associato e Ordinario che garantisca il diritto ad essere valutati e permetta ai
meritevoli, senza introduzione di corsie preferenziali, il passaggio di ruolo;
5. il recupero degli incrementi stipendiali e degli scatti bloccati per il triennio 2011-2013.
decidono
al fine di rendere tutti consapevoli delle gravi ripercussioni che l'eventuale attuazione della
manovra finanziaria e l'approvazione del DDL 1905 produrrebbero nel mondo universitario e di
conseguenza nel Paese:
- di dichiarare lo stato di agitazione permanente fino alla conclusione dei lavori parlamentari
per l'approvazione del DDL 1905/09 e della Manovra Finanziaria;
- di intraprendere fin da subito uno “sciopero bianco” che veda una perdurante astensione da
tutte quelle attività didattiche e organizzative che vengono esercitate liberamente giorno
per giorno ma non sono obbligatorie per legge;
- di astenersi dal tenere nel prossimo anno accademico insegnamenti ulteriori oltre quelli
dovuti per legge;
- di chiedere ai Corsi di Laure di far precedere l'inizio di ogni seduta di laurea dalla lettura di
un comunicato che renda edotta la pubblica opinione delle gravissime conseguenze che i
provvedimenti già presi e quelli attualmente all'esame del Parlamento potrebbero avere di
sospendere gli esami di profitto e di laurea dal al luglio 2010, fermo restando il rispetto della
normativa nazionale;
- di promuovere altre forme più articolate ed incisive di agitazione nel caso in cui le richieste
sopra avanzate vengano disattese dagli organi competenti.
Da mandato al direttore
- di diffondere le ragioni della protesta dei professori e ricercatori del DEIS attraverso la
stampa ed altri mezzi di comunicazione,
- di farsi promotore, insieme agli altri direttori di dipartimento, di un incontro con i
parlamentari calabresi per discutere delle ragioni della protesta