giovedì 8 luglio 2010

Interrogazione alla Ministra Gelmini!

SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XVI LEGISLATURA ------

400a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

SOMMARIO E STENOGRAFICO

MARTEDÌ 6 LUGLIO 2010

Interrogazione.

GIARETTA - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:

il sistema universitario italiano è stato oggetto di pesanti tagli (si vedano al riguardo la legge 6 agosto 2008, n. 133, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria", e il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, in corso di esame in Parlamento) che hanno comportato ricorrenti e diffusi fenomeni di protesta e mobilitazione contro le iniziative governative, da parte di organizzazioni studentesche riunite nel movimento dell'Onda, da parte degli stessi docenti universitari e dei ricercatori;

il Governo ha presentato un disegno di legge, attualmente in discussione al Senato (disegno di legge n. 1905 "Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario") che riforma il sistema universitario, introducendo una maggiore precarizzazione nella fase di ingresso e di accesso alla professione dell'insegnamento e della ricerca universitaria;

tale provvedimento sta provocando pesanti proteste in tutti gli Atenei del Paese: in particolare numerosi ed autorevoli quotidiani italiani riportano la notizia di una generale mobilitazione dei ricercatori, di assegnisti di ricerca, di dottorandi e del mondo del precariato dell'università contro il disegno di legge di riforma precedentemente citato;

la forma estrema di protesta scelta dai ricercatori consiste nella non accettazione di incarichi didattici e di accertamento di profitto a partire dal mese di settembre e tale scelta comporterà il sostanziale blocco della didattica e la non copertura di insegnamenti di base e specialistici, con grave danno per tutta la popolazione studentesca;

anche la stampa internazionale si sta interessando al potenziale blocco della didattica universitaria: è apparso in data 20 giugno 2010 infatti un articolo sul sito dell'autorevolissima rivista scientifica internazionale "Nature" dal titolo "Strikes could break Italy's universities" (Gli scioperi potrebbero mandare in frantumi le università italiane) in cui si afferma che "two thirds of Italy's 25.000 ricercatori will stop teaching corse and running exams during the strike" (due terzi dei 25.000 ricercatori bloccheranno le attività didattiche e la partecipazione a commissioni d'esame durante la mobilitazione);

il sito www.ricercatori-unito.it ha realizzato un auto censimento dell'astensione della didattica da parte dei ricercatori italiani e i dati raccolti in 38 atenei e 258 facoltà (sul totale di 66 atenei e 533 facoltà presenti in Italia) dimostrano che 8.677 ricercatori, pari al 62,36 per cento del totale si sono dichiarati indisponibili alla didattica non obbligatoria per legge;

il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.382, all'art 32, evidenzia la non obbligatorietà da parte dei ricercatori universitari di farsi carico di insegnamenti e corsi universitari in qualità di supplenti,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della diffusa mobilitazione e dello stato di agitazione dei ricercatori, degli assegnisti di ricerca, dei dottorandi e del personale precario dedito alla ricerca e all'insegnamento universitario, contro il disegno di legge di iniziativa governativa n. 1905 attualmente in discussione presso il Senato della Repubblica;

se sia a conoscenza delle motivazioni di tale mobilitazione e delle critiche e controproposte sollevate quotidianamente dai giovani talenti del mondo universitario;

se le cifre riportate dalla stampa e riprese dallo scrivente, ed ottenute dall'autocensimento dei ricercatori dell'Università di Torino corrispondano al vero, ed in caso contrario quali siano le stime (e sulla base di quali criteri siano state realizzate) del Ministero per quanto riguarda l'astensione dei ricercatori universitari dall'attività didattica a partire dal mese di settembre 2010;

se sia a conoscenza e corrisponda al vero che l'iniziativa della non accettazione di incarichi didattici da parte dei ricercatori universitari (iniziativa che si muove nel pieno solco della legalità, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 382 del 1980) lascerà scoperto l'affidamento di centinaia di insegnamenti di base e specialistici in tutta Italia, con un sostanziale blocco della didattica ed un conseguente grave disservizio per le matricole e gli studenti universitari;

quali iniziative intenda prendere il Governo al fine di garantire il sereno inizio dell'anno accademico e delle attività didattiche, garantendo l'erogazione degli insegnamenti privi di titolarità;

quali iniziative intenda prendere per ascoltare le ragioni di una protesta diffusa, tenendo conto dei rappresentanti dei ricercatori e dei precari delle università, e delle rispettive associazioni, al fine di pervenire ad una iniziativa di riforma condivisa con i soggetti interessati.

(4-03406)