domenica 4 marzo 2012

pericolo università....

Il Consiglio di Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
dell?Università di Torino, riunito il 2 marzo 2012, prende atto con
grande preoccupazione di quanto previsto dai recenti decreti emanati da
parte del MIUR presieduto da ministro Francesco Profumo, e in particolar
modo dal decreto legislativo 437 (c.d. ?Programmazione?).

Nel decreto 437, attualmente in corso di esame da parte delle
commissioni parlamentari, si tagliano in modo pesantissimo e permanente
il turnover e le progressioni di carriera. Secondo la relazione tecnica
redatta dal ministero stesso, ben 37 università italiane si troveranno a
dover mandare in pensione 5 professori ordinari per poter assumere un
ricercatore a tempo determinato, mentre il turnover medio generale si
attesterà sul 20%. Questo peggiorerà ulteriormente il già pessimo
rapporto docenti/studenti, e condannerà all'emigrazione le presenti e
future generazioni di giovani studiosi, già intollerabilmente
precarizzate dall'introduzione del ricercatore a tempo determinato.
Inoltre, il decreto favorisce le università che hanno le tasse
studentesche più alte, invitando così indirettamente gli atenei ad
aumentarle ancora nonostante il nostro paese sia al terzo posto in
Europa per contributi versati dagli studenti. A conferma di questa
preoccupazione, l?assemblea della CRUI tenutasi il 23 febbraio 2012 ha
proposto al ministero l?abolizione dell?attuale tetto sulle tasse
studentesche (il 20% sull?ammontare dell?FFO).

Il Consiglio di Facoltà esprime viva preoccupazione anche per l'aumento
delle tasse studentesche sul diritto allo studio, come previsto nel
decreto legislativo 436, che andrà in discussione alla camera entro le
prossime due settimane e che porterà ad un aumento medio di 66,5 euro a
studente. Si conferma la tendenza di ricorrere alle tasse studentesche
per coprire i continui tagli al finanziamento sul diritto allo studio
operati dal ministero e dalle regioni: il diritto allo studio sarà
sempre meno garantito dallo stato.

Per quanto riguarda la valutazione del sistema universitario, il
Consiglio di Facoltà ritiene che una valutazione centrata su misurazioni
sia quantitative che bibliometriche, affidate semplicemente ad
un'authority che risponde unicamente al Ministro, non sia la via più
corretta ed efficace per pre-miare il merito e stimolare la crescita
scientifica e didattica degli atenei. La valutazione deve invece servire
ad individuare analiticamente le criticità del sistema universitario per
porvi rimedio in modo strutturale. Questo risultato non deve essere
conseguito considerando la valutazione come uno strumento tecnico e
punitivo per ridurre le risorse a disposizione di alcune strutture fino
a impedir loro di svolgere la duplice funzione di didattica e ricerca.

Questo Consiglio chiede quindi che il ministro Profumo ritiri i suddetti
decreti ed apra un dibatti-to pubblico che coinvolga appieno gli Atenei
e i loro studenti, al fine di evitare che decreti e valu-tazione
diventino un semplice pretesto per chiudere ed accorpare sedi senza
criterio riducendo ul-teriormente la libertà di ricerca e il diritto
allo studio sanciti rispettivamente dall'articolo 33 e dall'articolo 34
della costituzione italiana.