giovedì 11 novembre 2010
L'avvio della discussione del DdL Gelmini nell'aula della Camera dei Deputati è stato fissato per il prossimo 18 novembre
L'avvio della discussione del DdL Gelmini nell'aula della Camera dei
Deputati è stato fissato per il prossimo 18 novembre. In realtà si tratta di
una data quanto mai aleatoria, sulla quale pesano le incognite legate alla
gestione autocratica delle risorse da parte del ministro Tremonti e le tante
debolezze interne del governo.
Riteniamo però fondamentale che la settimana prossima veda una forte ripresa
della mobilitazione contro il DdL in tutte le università italiane. La pausa
imposta dalle difficoltà interne alla maggioranza e dai segnali di
opposizione provenienti dal mondo universitario, non ha indotto il governo
alla necessaria riflessione critica. Nessuna proposta è stata recepita,
nessuna obiezione è stata ascoltata. Le ragioni della protesta erano forti
ieri e sono ancora più forti oggi.
Ribadiamo la nostra ferma opposizione ad un DdL che intende cancellare il
carattere pubblico dell'istruzione universitaria, concedere poteri smisurati
alle stesse caste responsabili della cattiva gestione degli atenei negli
ultimi anni, convertire i consigli di amministrazione delle università in
luoghi di lottizzazione i cui seggi saranno spartiti fra amici e sodali del
potente di turno, trasformare il diritto di studio in indebitamento
preventivo, estendere la precarizzazione della docenza e della ricerca
cancellando prospettive e sopprimendo diritti, restringere le prospettive di
carriera di ricercatori e docenti, scatenare insani conflitti fra categorie
a tutti i livelli, dalle facoltà all'interno dei singoli gruppi di ricerca.
Per queste ragioni, sollecitiamo tutte le componenti universitarie e tutte
le sedi locali ad intraprendere iniziative ad ogni livello, chiediamo ad
atenei, facoltà e corsi di laurea iniziative di sospensione della didattica
a partire dal 15 novembre e chiediamo a tutti gli universitari di aderire
allo sciopero nazionale del 17 novembre.
Coordinamento dei Precari della ricerca e della docenza - Università
Rete 29 Aprile
Deputati è stato fissato per il prossimo 18 novembre. In realtà si tratta di
una data quanto mai aleatoria, sulla quale pesano le incognite legate alla
gestione autocratica delle risorse da parte del ministro Tremonti e le tante
debolezze interne del governo.
Riteniamo però fondamentale che la settimana prossima veda una forte ripresa
della mobilitazione contro il DdL in tutte le università italiane. La pausa
imposta dalle difficoltà interne alla maggioranza e dai segnali di
opposizione provenienti dal mondo universitario, non ha indotto il governo
alla necessaria riflessione critica. Nessuna proposta è stata recepita,
nessuna obiezione è stata ascoltata. Le ragioni della protesta erano forti
ieri e sono ancora più forti oggi.
Ribadiamo la nostra ferma opposizione ad un DdL che intende cancellare il
carattere pubblico dell'istruzione universitaria, concedere poteri smisurati
alle stesse caste responsabili della cattiva gestione degli atenei negli
ultimi anni, convertire i consigli di amministrazione delle università in
luoghi di lottizzazione i cui seggi saranno spartiti fra amici e sodali del
potente di turno, trasformare il diritto di studio in indebitamento
preventivo, estendere la precarizzazione della docenza e della ricerca
cancellando prospettive e sopprimendo diritti, restringere le prospettive di
carriera di ricercatori e docenti, scatenare insani conflitti fra categorie
a tutti i livelli, dalle facoltà all'interno dei singoli gruppi di ricerca.
Per queste ragioni, sollecitiamo tutte le componenti universitarie e tutte
le sedi locali ad intraprendere iniziative ad ogni livello, chiediamo ad
atenei, facoltà e corsi di laurea iniziative di sospensione della didattica
a partire dal 15 novembre e chiediamo a tutti gli universitari di aderire
allo sciopero nazionale del 17 novembre.
Coordinamento dei Precari della ricerca e della docenza - Università
Rete 29 Aprile